Come funziona il piano del Ministero dell’Agricoltura e della FISE per rivoluzionare il destino degli equidi sportivi.
Chi c’è dietro il progetto
A guidare l’iniziativa è Patrizio La Pietra, sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), che ha definito il piano «un patto etico tra uomo e cavallo». In partnership con la Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), il progetto coinvolge veterinari, addestratori e centri specializzati per offrire percorsi personalizzati ai cavalli in uscita dalle competizioni.
Dalle corse alla riabilitazione: il viaggio degli equidi
I cavalli da trotto e galoppo, una volta ritirati, vengono accolti in strutture come i Pratoni del Vivaro – il centro federale FISE – dove un team multidisciplinare ne valuta le condizioni fisiche e attitudinali. «Alcuni, come il purosangue Frabematt, dimostrano un talento per il polo o il dressage», spiegano i tecnici. Altri diventano terapeuti a quattro zampe in progetti di ippoterapia o educativi per le scuole.
La mappa dei centri e i finanziamenti
Il Galoppatoio di Villa Borghese a Roma e altre strutture federate formano una rete nazionale sostenuta da fondi specifici del bilancio FISE 2024, tra cui 49.800 euro del MASAF per il mantenimento. L’obiettivo è creare un sistema capillare che eviti il rischio di abbandoni o pratiche illegali, come ha sottolineato lo stesso La Pietra durante la presentazione a Piazza di Siena.
Perché l’Europa guarda all’Italia
Con questo modello, il nostro Paese anticipa le future normative UE sul benessere animale, dimostrando che la riconversione degli equidi può essere sostenibile e socialmente utile. Marco Di Paola, presidente FISE, parla di «rivoluzione culturale»: i cavalli non sono più solo atleti, ma mediatori relazionali in progetti che spaziano dalla riabilitazione motoria al disagio giovanile.
Le sfide da vincere
Non mancano gli ostacoli: la formazione di personale qualificato per gestire cavalli con storie complesse e il monitoraggio costante degli standard di accoglienza sono priorità. La chiave, secondo gli esperti, sarà coinvolgere allevamenti e scuderie private per ampliare la rete di strutture e ottimizzare i costi, come già avviene con i bandi FISE per l’assegnazione degli animali.
Cavalli e umani: un futuro condiviso
Quella lanciata dal MASAF e dalla FISE non è una semplice iniziativa animalista, ma un laboratorio di coesistenza evoluta. Trasformando gli ippodromi in hub multifunzionali e i cavalli in compagni di viaggio per fragilità sociali, il progetto scrive un nuovo capitolo nel rapporto millenario tra uomo e equino.